Risonanza magnetica o mammografia?
La scelta tra mammografia e risonanza magnetica dipende da diversi fattori, come l’età, il rischio personale di tumore al seno e le indicazioni specifiche del medico.
La risonanza magnetica mammaria è oggi uno dei metodi principali per diagnosticare il tumore del seno insieme alla mammografia, all’ecografia e alle biopsie mammarie. Infatti, grazie alla sua elevata sensibilità supera ma non può sostituire la mammografia o l’ecografia con le quali va affiancata.
L’ulteriore vantaggio della risonanza è la possibilità di evidenziare lesioni benigne minime che passerebbero inosservate.
Mammografia
Metodo di screening principale per il tumore al seno, è raccomandato per le donne sopra i 40-50 anni. Efficace nel rilevare microcalcificazioni (spesso segni precoci di tumore). Esame rapido ed economico, utilizza raggi X a bassa esposizione. Meno efficace in seni densi (comuni nelle donne più giovani).
Risonanza Magnetica (RM) Mammaria
La risonanza magnetica mammaria è uno dei metodi principali per la diagnosi del tumore al seno.
Si tratta di un metodo basato sull’uso di un campo magnetico fornito da un magnete di alta qualità, associando la somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto, e pertanto non espone le pazienti a radiazioni ionizzanti potenzialmente pericolose.
Più sensibile della mammografia, utile per individuare tumori anche molto piccoli. Non utilizza radiazioni ionizzanti, ma un campo magnetico. Raccomandata per donne ad alto rischio genetico (BRCA1/BRCA2) o con seni densi. Può dare più falsi positivi, portando a biopsie inutili. Costa di più e richiede mezzo di contrasto (tranne in alcuni casi).
Quale scegliere?
Esami di laboratorio:
CA19-9, TPA, Ca15-3, Ca125, Alfafetoproteina, Ca50, Ca72-4, Ferritina
Malattie, sintomi e pagine collegate:
Infertilità, Osteoporosi, MOC Mineralometria Ossea, Gonalgia: Dolore al ginocchio, Malattie e sintomi, AI e medicina, Tomosintesi mammaria
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