Ictus cerebrale e TIA
L’ Ictus cerebrale è causato da una riduzione della circolazione del sangue o da una rottura di un vaso sanguigno a livello del cervello. Se l’ictus si risolve entro le 24 ore si parla di TIA, Attacco ischemico transitorio, spesso preludio di un ictus completo con esiti invalidanti.
Sintomi
L’ischemia cerebrale di solito avviene improvvisamente e, causando una ridotta irrorazione sanguigna cerebrale della parte del cervello irrorata dal vaso danneggiato, causa una necrosi delle cellule nervose nel giro di qualche decina di minuti. I sintomi sono di solito localizzati alla parte destra o sinistra del corpo con perdita della sensibilità o paralisi completa di un lato (emiplegia), vomito, perdita di coscienza, perdita della visione nel campo visivo destro o sinistro, visione sdoppiata, difficoltà del linguaggio. L’ictus ha una durata superiore alle 24 ore con esito anche letale.
L’ictus rappresenta una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. I fattori predisponenti di questa malattia sono la pressione arteriosa elevata, l’arteriosclerosi, la fibrillazione artriale, le lesioni di una valvola cardiaca e l’infarto miocardico. Queste condizioni sono in grado di provocare la formazione nel cuore di coaguli di sangue che possono rompersi e venire trasportati all’encefalo provocando l’ostruzione o la rottura di un vaso sanguigno.
Terapia
La terapia varia a seconda del tipo di ictus, se ischemico o emorragico. Nell’emorragie è sempre necessario il ricovero per la rapida evoluzione peggiorativa, nei casi ischemici il ricovero è spesso necessario, ma i TIA di brevissima durata a volte possono essere trattati anche domiciliarmente. Negli ictus ischemici che rappresentano circa il 75% dei casi, sono utili gli antiaggreganti e gli anticoagulanti. In presenza di coma ed edema cerebrale vanno assicurate la pervietà delle vie respiratorie e le funzioni vitali. Per contrastare l’edema cerebrale si infonde mannitolo o glicerolo endovena.
La pressione arteriosa va controllata con appropriata terapia diuretica endovena ed anti-ipertensivi. Nel caso di ictus emorragico la terapia dipende dalla causa dell’emorragia. Se è dovuta alla rottura di un’aneurisma intracranico di piccole dimensioni la neurochirurgia può dare speranze di sopravvivenza. Se c’è una emorragia massiva per rottura di un grosso vaso con ipertensione, la prognosi è infausta. Nella fase post-acuta è di fondamentale importanza la terapia fisica riabilitatoria (riabilitazione motoria).
Esami di laboratorio:
Anti Beta-2-Glicoproteina, Trigliceridi, Lipidogramma, Omocisteina, Oxi Test, Omega 3, Troponina T Cardiaca, Mioglobina, Anticorpi anti-Gad 65 e 67, Colesterolo, HDL, LDL
Malattie, sintomi e pagine collegate:
Ecografie, Radiologia, Medicina Alternativa, Medicina Chiropratica, Medicina Naturopatica, Pressione del sangue, Interferenze farmaci, Menopausa, Morbo di Parkinson, Preparazione TAC, Sclerosi Multipla, Malattia di Alzheimer, Obesità, Nutrigenetica, Infarto del miocardio, Dolore, Coagulazione, Mal di testa, Aneurisma, Ansia, Occhio, Medicina traslazionale, Glioma, Marcatori tumorali
Discussion about this post